4.3.1 Proiezioni parallele

Le proiezioni dello spazio alterano le distanze tra i punti. In generale, il rapporto tra la lunghezza del segmento proiettato e la lunghezza del segmento originale è differente da 1. Tale rapporto dipende solo dalla direzione del segmento e per questo lo chiameremo fattore di scala nella direzione determinata da un vettore v .

Il segmento con estremi P = (p[1], p[2], p[3]) e Q = (p[1]+t*v[1], p[2]+t*v[2], p[3]+t*v[3]) = P+t*(v[1], v[2], v[3]) ha lunghezza abs(t)*abs(v) e viene trasformato dalla proiezione con matrice M = N^T*C-N.C*I[4] nel segmento i cui estremi hanno coordinate omogenee [p[1], p[2], p[3], 1]*M e [q[1], q[2], q[3], 1]*M = [p[1], p[2], p[3], 1]*M+t... . La quarta colonna di M ha elementi ( 0, 0, 0, -(N.C) ), per cui la quarta coordinata omogenea viene moltiplicata per -(N.C) . Ne deriva che il segmento proiettato ha lunghezza abs(t)*abs([v[1], v[2], v[3], 0]*M)/abs(N.C) . Dunque il fattore di scala in direzione v è

abs([v[1], v[2], v[3], 0]*M)/(abs(N.C)*abs(v)) (1)

dipendente solo dalla direzione di v .

Esercizio: Mostrare che per ogni proiezione parallela il fattore di scala in una direzione parallela al piano di vista è 1.

Esercizio: Mostrare che il fattore di scala in direzione perpendicolare al piano di vista è uguale a f se, e solo se, l'angolo theta tra il piano di vista e la direzione di proiezione soddisfa la relazione

sin(theta)^2 = 1/(1+f^2) ovvero cotan(theta) = f

(Suggerimento: se c = (c[1], c[2], c[3]) è la direzione di proiezione, si ha C = (c[1], c[2], c[3], 0) . Si applichi la formula (1) con (v[1], v[2], v[3]) = (n[1], n[2], n[3]) = n e si ottenga (n.c)^2/(abs(n)^2*abs(c)^2) = 1/(1+f^2) )

Una proiezione parallela è detta ortogonale se la direzione di proiezione è perpendicolare al piano di vista. In tal caso, se il piano ha vettore omogeneo N = [n[1], n[2], n[3], n[4]] , il centro di proiezione è C = [-n[1], -n[2], -n[3], 0] (o un qualsiasi suo multiplo non nullo).

Se la direzione della proiezione non è parallela a uno degli assi coordinati, solitamente la proiezione ortogonale è detta assonometrica . A loro volta tali proiezioni assonometriche si distinguono in isometriche, dimetriche e trimetriche, a seconda che 3, 2 o nessuno dei valori assoluti abs(n[1]) , abs(n[2]) , abs(n[3]) siano uguali tra di loro. Nel primo caso i fattori di scala nelle direzioni dei tre assi sono uguali, nel secondo sono uguali nelle direzioni di due assi.

Esercizio: Sia n[1]^2+n[2]^2+n[3]^2 = 1 . Mostrare che il fattore di scala in direzione x è sqrt(n[2]^2+n[3]^2) , in direzione y è sqrt(n[1]^2+n[3]^2) , in direzione z è sqrt(n[1]^2+n[2]^2) .

Una proiezione parallela è obliqua se non è ortogonale. In particolare, si ottiene una proiezione cavaliera se l'angolo theta tra il piano di vista e la direzione di proiezione è Pi/4 . In questo caso i segmenti perpendicolari al piano di vista non cambiano lunghezza ( f = 1 nell'esercizio visto sopra). Si ottiene invece una proiezione 'cabinet' se l'angolo è tale che cotan(theta) = 1/2 , cioè se f = 1/2 (l'angolo theta è circa 1.1 radianti).

Esempio: